sabato 19 giugno 2010

19 Giugno GIORNATA dell' EROISMO- GIORNATA DEL RIVOLUZIONARIO PRIGIONIERO


Nel video le immagini di una dimostrazione di prigioniere politiche del Partito Comunista del Perù all'interno di un carcere durante gli anni 80.


19 giugno Giornata dell' Eroismo

Il 19 giugno del 1986, nelle carceri peruviane del Fronton, Lurigancho e Callao, centinaia di prigionieri politici e di guerra del Partito Comunista del Perù in rivolta contro i piani di trasferimento e concentramento portati avanti dal regime peruviano furono massacrati dalle forze armate peruviane.
Truppe d'assalto di tutte e tre le armi con armamento e mezzi da guerra assaltarono le carceri, bombardarono dall'alto i padiglioni in cui si erano asserragliati i prigionieri in rivolta, falciarono con mitraglia e granate i prigionieri.
In 300 morirono dopo aver rifiutato ogni falsa proposta di accordo, consapevoli del costo che il nemico gli avrebbe fatto pagare per la loro fermezza. Scelsero di dare la vita per il loro popolo, il partito e la rivoluzione, resistendo e
combattendo fino all'ultimo, come poterono, con le armi rudimentali che erno riusciti a costruirsi in cella.
Da allora il Partito Comunista del Perù ha chiamato il 19 giugno “Giorno dell'eroismo” e, a livello internazionale, si è andata affermando la tradizione di rivivere in questa giornata la memoria di quella battaglia e sacrificio eroici in unità coi prigionieri che lottano oggi per trasformare le galere dell'imperialismo in “luminose trincee di combattimento”.
E, cioè, non solo trincee di resistenza contro la toruta, l'isolamento e annientamento dei rivoluzionari ad opera degli aguzzini al servizio degli imperialisti, ma avamposti di lotta contro gli stati dell'imperialismo per la rivoluzione proletaria, parte della lotta di classe, fusa e non separata da esse.
Il “Giorno dell' Eroismo” non è la denuncia di uno dei più efferati crimini contro i rivoluzionari prigionieri da rinnovare nella solidarietà con chi ancor oggi vive la prigionia politica, ma la memoria di una vittoria morale, politica e militare che i comunisti in Perù conquistarono sul campo, incarnando il principio per cui, quale che sia il costo da pagare, i comunisti non smettono di combattare e di colpire come possono il nemico.

Anche nelle carceri dei paesi imperialisti la borghesia coltiva lo stesso spirito e illusione di “soluzione finale” contro i prigionieri rivoluzionari che muove la mano genocida dei regimi servi dell'imperialismo nei paesi oppressi. L'inasprimento delle condizioni di detenzione dei prigionieri politici con l'applicazione del 41 bis in Italia, la dispersione dei prigionieri, l'allontanamento dalle loro famiglie sono parte delle tecniche di annientamento psicofisico, teso a piegare e cancellare l'identità rivoluzionaria dei detenuti.

Il 19 giugno è sempre stata anche una giornata di lotta contro la repressione politica e sociale. Le carceri dell'imperialismo annientano e uccidono tutti i giorni proletari e immigrati che riempiono penitenziari e CIE, dove sono realtà quotidiana condizioni di detenzione subumane, sovraffollamento inverosimile, abusi, suicidi.
Infine, le migliaia di procedimenti giudiziari, montature, arresti, multe e condanne che colpiscono i protagonisti di lotte sociali e oppositori politici rendono la repressione e la prigionia politica un fenomeno dalle dimensioni di massa.

Viva il 19 giugno, Giorno dell' Eroismo!

Viva la lotta internazionale dei prigionieri politici e di guerra!

Libertà per tutti i compagni arrestati!>

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giovedì 17 giugno 2010

FESTEGGIAMENTI PER I PRIGIONIERI MAOISTI MAROCCHINI LIBERATI



Questa canzone parla del movimento marocchino maoista. Il video è stato prodotto durante i festeggiamenti degli studenti di Marakech in occasione della liberazione di alcuni prigionieri politici.

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lunedì 31 maggio 2010

BOLOGNA: manifestazione contro l'attacco di Israele alle navi umanitarie dirette a Gaza



Contro l’aggressione israeliana alla Freedom Flottilla e in concomitanza con le manifestazioni che si svolgevano in oltre 20 città italiane, anche a Bologna si sono spontaneamente riuniti alle 17 in Piazza Nettuno quasi un migliaio di persone di varie realtà politiche e sociali della città solidali con la Palestina.
Un corteo spontaneo, partito da Piazza Nettuno, si è mosso per via Ugo Bassi per raggiungere Piazza Prefettura da cui si è fatto ritorno in Piazza Nettuno. È stato denunciato l’inaudito attacco militare israeliano in cui sono stati assassinati 19 attivisti internazionali delle imbarcazioni della Freedom Flottilla dirette a Gaza per portare aiuti umanitari; è stata espressa solidarietà ai 700 attivisti internazionali aggrediti e con la resistenza palestinese; è stato chiesto un serio intervento di condanna internazionale su Israele; ci si è dati appuntamento domani 1 giugno alla 19,00 al Festival sociale delle culture antifasciste in via Togliatti per un'assemblea cittadina e il 2 giugno alle 10 in Piazza Maggiore.

L’attacco terrorista israeliano in acque internazionali dovrebbe ormai lasciar da parte tutte le ipocrisie di chi ha sempre difeso e sostenuto la politica di occupazione, distruzione, massacri, aparthei
d e discriminazione messe in atto da Israele da oltre sessanta anni. È chiarissima del resto l’aggressività e l’arroganza di uno Stato che ha sempre agito nella consapevolezza della totale impunità a livello internazionale. Ultime dimostrazioni, giunte alla ribalta dei media, di tale arroganza vanno dal noto massacro di Gaza, allo sgombero dei palestinesi dalle loro case in Gerusalemme est, fino al recente rifiuto della firma dell’accordo di non proliferazione nucleare.

L’assassinio degli internazionali pesa sulla coscienza di Israele ma anche di tutti gli Stati che hanno a
vallato in silenzio, non solo il massacro di Gaza, ma anche il completo isolamento della Striscia di Gaza in cui le condizioni di sopravvivenza umiliano pesantemente la dignità umana. L’isolamento sta portando addirittura all’avvio della costruzione del Muro di acciaio sul confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto finanziato dagli Stati Uniti che isolerà materialmente questa striscia di terra ormai da anni definita prigione a cielo aperto.

Politici internazionali e italiani hanno preso le distanze dall’attacco ma ora ci aspettiamo che alle espressioni
verbali di condanna seguano sanzioni internazionali contro Israele; chiediamo che l’Italia faccia pressione per l’attivazione di tali sanzioni e che interrompa tutte le collaborazioni con Israele. Chiediamo che aziende e istituzioni pubbliche, a partire dalla Regione Emilia Romagna, istituzioni accademiche, di ricerca interrompano le collaborazioni commerciali, scientifiche, culturali con Israele; invitiamo tutti al boicottaggio dei prodotti israeliani in solidarietà con la Freedom Flottilla e con la Resistenza Palestinese.

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lunedì 24 maggio 2010

BOLOGNA: tensioni allo sfratto dell'ennesima famiglia



Si è concluso il presidio di ASIA-USB in via Calindri, quartiere san donato. Dalle 7.00 di questa mattina un gruppo di inquilini resistenti ha cercato di bloccare l'ennesimo sfratto. Per eseguire lo sgombero,contro un nucleo famigliare di 4 persone, stati utilizzati decine di agenti tra polizia, carabinieri, mobilie, digos e vigili urbani. Per tutta la mattina l'intera via è stata bloccata.
Dopo tutta la propaganda del cosidetto "blocco degli sfratti" firmato da CGIL-CISL-UIL e dalle associazioni di categoria, siamo al punto di partenza: gli sfratti continuano cosi come la rendita e la speculazione.
Le famiglie, i settori popolari che subiscono la precarietà sociale sono immeditamente investiti dall'emergenza abitativa, e questo dato è destinato ad aumentare nell'attuala fase di crisi economica.
Abbiamo un sistema sociale di welfare al collasso, per stessa ammissione degli addetti che ci lavorano, in queste settimane la CASA POPOLARE DODI MARACINO si è riempita di persone che erano costrette a vivere in macchina, per la loro condizione di disoccupati, cassa-integrati, in mobilità o precari, visto che gli assistenti sociali non gli davano nessuna soluzione praticabile. Abbiamo richiesto che si avvi una trattativa per rendere regolare la CASA POPOLARE DODI MARACINO, cosi come riteniamo necessario avviare un confronto a livello regionale affinche si metta in cantiere un effettivo piano casa per contrastare l'emergenza abitativa e che questa non venga più vissuta come un problema di ordine pubblico.
E' ormai da diverso tempo che denunciamo che gli assistenti sociali non possono sostenere il problema dell'emergenza abitativa sul nostro territorio, cosa che non rigurda più unicamente il problema abitativo, ma investe le diverse emergenze legate alla precarietà sociale. E' per questo motivo che i pichetti anti-sfratto andranno avanti cosi come le requisizioni di case sfitte private. Oggi una nuova famiglia vivrà alla Casa Popolare Dodi Maracino, la loro resistenza di questa mattina non è stata inutile.

PER
blocco degli sfratti
requisizione delle case private sfitte
tutela degli insolventi al mutuo prima casa
case popolari
CONTRO
rendita e speculatori
Associazione Inquilini e Assegnatari (ASIA-USB) Bologna
www.asia.rdbcub.it

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venerdì 14 maggio 2010

BOLOGNA: FEDERAZIONE RdB EMILIA ROMAGNA SOTTO LA REGIONE CONTRO LA CRISI


Le ragioni degli inquilini resistenti in Regione
Si è conclusa la manifestazione indetta dalle RdB e da AS.I.A., iniziata con la carovana di auto, pulman, moto e biciclette e confluita nel presidio davanti alla regione per chiedere lavoro, casa e diritti.
L’ASIA a livello regionale rilancia la sua piattaforma: blocco degli sfratti, requisizione delle case sfitte, aumento delle case popolari e garanzie per gli inquilini con il mutuo prima casa. Abbiamo deciso oggi di fare sentire la nostra voce e ragioni in Regione, luogo amministrativo e politico che può e deve intervenire al più presto rispetto all’emergenza abitativa, una delle dinamiche più drammatiche della montante precarietà sociale che sta investendo la nostra regione. Non ci accontenteremo più delle parole, abbiamo bisogno di fatti. Fino ad oggi l’emergenza abitativa è stata trattata come un problema di ordine pubblico (per gli sfratti e le requisizioni popolari di case) questo non ha impedito che si sviluppasse un movimento di latta per la casa anche nella nostra regione. Rilanciamo quindi la mobilitazione attraverso i picchetti anti-sfratto e la difesa degli alloggi requisiti dagli inquilini in emergenza abitativa.


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giovedì 13 maggio 2010

Campagna internazionale contro la guerra al popolo indiano


In India è partita l'operazione Green Hunt. Un attaco militare micidiale del governo indiano contro il suo popolo: contadini Adivasi e maoisti naxaliti si sono infatti uniti per difendere le loro terre dai progetti di sviluppo delle multinazionali. la risposta del Governo è il massacro del suo popolo, la rapina delle terre e la censura a livello nazionale e internazionale. é partita quindi una campagna internazionale di solidarietà a favore del popolo indiano, a cui partecipano noti intellettuali, giornalisti, artisti e organizzazioni politiche indiane e internazionali. www.icawpi.org; www.contropiano.org

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martedì 11 maggio 2010

BOLGONA: solidarietà coni lavoratori greci


Sabato 7 maggio, si è svolto un sit in davanti al consolato greco in molte città tra cui Bologna, in solidarietà ai lavoratori greci colpiti duramente dalle misure restrittive del patto di austerità intrapreso dal governo Papandreu. Ecco il video

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